Il termine palinsesto presenta un origine greca, deriva infatti da pàlin, ossia nuovamente, e psan, ossia raschiare, nell'antichità con questo nome veniva definito un manoscritto in pergamena sul quale, raschiata la prima scrittura, poteva essere riscritto un nuovo testo. Nel gergo televisivo invece il palinsesto indica lo schema o la tabella sulla quale quotidianamente le emittenti televisive riscrivono la loro programmazione.
Scegliere le trasmissioni più adatte alle differenti fasce orarie della giornata rappresenta un'importante mossa strategica, durante la quale si cerca di disporre nel migliore dei modi le proprie pedine, partendo ovviamente dalla convinzione che esiste un pubblico sempre diverso a seconda delle ore della giornata.
Durante la mattina per esempio è più facile che si ritrovino davanti al piccolo schermo casalinghe, bambini o pensionati, è per questo che si privilegiano trasmissioni di intrattenimento, che possono essere seguite anche mentre si svolgono altre faccende, nel pomeriggio invece il pubblico cambia, diventa più variegato, ed ecco dunque emergere cartoni o telefilm per ragazzi, soap-opera, telenovelas e programmi variegati. La sera invece, quando tutta la famiglia si riunisce davanti alla televisione vengono mandati in onda film, serie tv, talk show o varietà.
Per effettuare scelte oculate ed attente, vengono svolti studi relativi alle scelte dei telespettatori, sono dunque lo share e l'audience le due linee guida, il primo è il rapporto in percentuale tra il pubblico che ha guardato il programma e tutti i telespettatori davanti alla tv in quel dato momento, e prende il nome anche di indice di ascolto, il secondo invece, anche detto dato di ascolto, definisce in modo preciso il numero di ascoltatori che hanno seguito un certo programma televisivo.
|